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Fai da te

Ghirlanda di settembre: lavanda e pigne per un profumo che dura

Avvolta da un fascino rustico e profumato, la ghirlanda di settembre con lavanda e pigne porta in casa un tocco d’autunno che non passa inosservato. Unisce la freschezza delle essenze estive al calore dei primi venti autunnali, creando un equilibrio delicato, come un sussurro che accompagna il cambio di stagione.

Ghirlanda di settembre: lavanda e pigne
Ghirlanda di settembre: lavanda e pigne per un profumo che dura

In fondo, chi non ha mai desiderato che l’atmosfera di certe giornate di fine estate potesse durare un po’ di più? Quei pomeriggi tiepidi, lenti, con la luce dorata che accarezza i vetri e l’aria che profuma ancora di erbe aromatiche. Ecco, una ghirlanda così può custodire quella sensazione, appesa alla porta di casa o sopra il camino.

Il bello è che non serve essere esperti di decorazione: bastano pochi elementi raccolti durante una passeggiata nel bosco o comprati al mercato locale. Il profumo della lavanda, pungente ma rassicurante, si sposa alla perfezione con la nota resinosa delle pigne. Una combinazione semplice, ma capace di evocare emozioni profonde, quasi fosse una madeleine proustiana.


E poi c’è la questione della durata. A differenza di fiori freschi o composizioni effimere, questa ghirlanda può durare settimane, anche mesi, mantenendo intatto il suo profumo naturale. Ogni volta che si passa vicino, è come essere trasportati per un attimo in mezzo ai campi di lavanda della Provenza o sotto un grande pino mediterraneo.


Ecco perché sta diventando una scelta sempre più amata da chi vuole decorare con stile ma senza complicarsi la vita. Un modo per portare la natura dentro casa, con gusto e semplicità.

Idee creative per comporre una ghirlanda unica

Quando si parla di ghirlande, è facile cadere nella ripetizione. Ma con un pizzico di fantasia, ogni creazione può raccontare una storia diversa. L’importante è partire da una base solida: un cerchio di vite, salice o filo di ferro rivestito di rafia naturale, che dà struttura ma resta discreto.

Sulla base, la lavanda va disposta in piccoli mazzi, legati con spago sottile o filo di juta. L’effetto è quello di una danza ordinata, ma non troppo simmetrica: la bellezza sta proprio nelle leggere imperfezioni. Le pigne, invece, si incollano con colla a caldo o si fissano con fil di ferro sottile, alternate tra i mazzetti di lavanda.


Per dare un tocco personale, si possono aggiungere elementi come:

  • bacche essiccate di rosa canina o sambuco
  • rametti di rosmarino o timo
  • fette di arancia essiccata
  • piccoli fiori di campo secchi
  • nastri in lino grezzo o cotone rustico
  • una targhetta in legno con una scritta incisa

Questi dettagli fanno la differenza, perché trasformano un oggetto decorativo in un vero e proprio racconto visivo. Ogni componente parla del bosco, dell’estate che sfuma, dei gesti lenti delle mani che creano.


Il trucco è non sovraccaricare: la ghirlanda deve “respirare”. Un po’ come succede in una buona ricetta, dove ogni ingrediente ha il suo spazio, senza coprire gli altri.

Come mantenere il profumo più a lungo

Una delle magie della lavanda è la sua capacità di profumare nel tempo. Ma ci sono piccoli accorgimenti che aiutano a preservare l’aroma più a lungo, evitando che la ghirlanda perda il suo fascino olfattivo troppo in fretta.


La prima regola è evitare l’esposizione diretta alla luce del sole. Anche se una finestra assolata può sembrare il posto perfetto, meglio preferire una zona luminosa ma non colpita dai raggi diretti. Il sole, infatti, tende a seccare troppo rapidamente gli oli essenziali.

Poi c’è il discorso dell’umidità: l’ambiente ideale è asciutto, con buona ventilazione. Le stanze umide rischiano di “ammorbidire” gli aromi, rendendoli meno persistenti.

Un trucco semplice? Ogni due o tre settimane, strofinare delicatamente i fiori di lavanda tra le dita, per riattivare i piccoli depositi di olio essenziale. Oppure, spruzzare leggermente un olio essenziale di lavanda (naturale, non sintetico) da una distanza di 20-30 cm, come si fa con un profumo d’ambiente.

In alternativa, si può conservare la ghirlanda in un sacchetto di stoffa traspirante durante i periodi in cui non viene esposta. Un po’ come si fa con le erbe aromatiche in dispensa.

Piccoli gesti che allungano la vita della ghirlanda, ma anche del piacere che regala ogni volta che si entra in casa.

Curiosità e tradizioni nascoste nella lavanda

Non tutti sanno che la lavanda, al di là del suo utilizzo decorativo, è sempre stata simbolo di protezione e purificazione. Già nell’antica Roma veniva usata nei bagni per le sue proprietà calmanti, mentre nel Medioevo era spesso appesa fuori dalle case per tenere lontani spiriti maligni e malattie.

Anche le pigne, in molte culture, rappresentano fertilità e abbondanza: non a caso venivano conservate nei cassetti o usate per decorare altari domestici. Abbinare questi due elementi è quindi più che una scelta estetica: è un gesto carico di significato.

Si racconta che nei villaggi del sud della Francia, le ragazze intrecciassero ghirlande di lavanda all’inizio di settembre per regalarle alle famiglie come augurio di salute e prosperità. Un rituale semplice, che oggi si può reinterpretare con uno stile più moderno, ma senza perdere quel legame con la terra e con le stagioni.

Un consiglio finale? Provare a preparare la ghirlanda insieme a qualcuno: un figlio, un’amica, una nonna. È un’attività che rilassa e unisce, come impastare il pane o raccogliere le castagne. Il risultato non sarà solo un oggetto bello da vedere, ma un piccolo frammento di tempo condiviso.

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