I fondi di caffè sono spesso considerati un fertilizzante naturale perfetto per l’orto e il giardino, ma sai che non tutte le piante li tollerano? Scopri quali sono le 5 specie che non sopportano questi residui e perché dovresti evitarli.

Usare i fondi di caffè in giardino sembra una soluzione geniale per dare nuova vita agli scarti della cucina. Ma attenzione: non tutte le piante ne beneficiano. Alcune potrebbero soffrirne e rischiare di indebolirsi. In certi casi si è visto che un terreno troppo acido può bloccare la crescita.
C’è anche chi nota come un eccesso di fondi favorisca muffe indesiderate, soprattutto in vaso. E a volte, senza rendersene conto, si rischia di fare più danni che benefici. Prima di spargere i fondi su tutto il terreno, conviene conoscere bene le eccezioni.
Piante che non tollerano i fondi di caffè
È interessante notare che i fondi di caffè sono acidi e tendono a compattare il terreno, riducendo la capacità delle radici di respirare. Questo rende il loro utilizzo poco adatto ad alcune specie vegetali e rischioso se usati senza criterio. In alcuni casi possono anche alterare la microflora del suolo in modo imprevisto, creando squilibri e limitando l’assorbimento di nutrienti. Ad esempio, la lavanda preferisce terreni ben drenati e leggermente alcalini: l’acidità del caffè può ostacolare la sua crescita e favorire il marciume radicale.
In più c’è chi osserva che l’eccesso di fondi può attirare parassiti indesiderati o limacce nei climi umidi. In certe zone, soprattutto con piogge frequenti, questo problema diventa ancora più evidente. Anche il rosmarino non è un grande fan dei fondi di caffè.
Questa pianta mediterranea ama terreni ben drenati e poco acidi per crescere senza problemi. Troppa acidità unita a umidità può stressarla molto, e capita spesso che un terreno con fondi di caffè trattenga troppa acqua, soffocando le radici e impedendo loro di respirare davvero bene.
5 piante che temono davvero i fondi di caffè
Se stai pensando di usare i fondi di caffè come concime universale, fai attenzione a queste specie:
- Aloe vera: ama terreni sabbiosi e ben drenati; l’eccesso di umidità dovuto ai fondi può far marcire le radici. Inoltre, la pianta teme la compattazione del suolo e le radici hanno bisogno di ossigeno.
- Orchidee: hanno radici molto delicate che non sopportano né l’acidità né la compattazione del substrato. In più, i fondi possono trattenere troppa acqua, creando un ambiente favorevole a muffe e funghi.
- Pomodori: sebbene siano piante robuste, l’acidità del caffè può alterare il pH del terreno e bloccare l’assorbimento di nutrienti fondamentali. Spesso questo provoca foglie ingiallite e frutti poco sviluppati.
- Lavanda: come già detto, preferisce un suolo più alcalino e asciutto. Il ristagno idrico causato dai fondi può essere letale per questa specie mediterranea.
- Rosmarino: la combinazione di acidità e umidità è un rischio per le sue radici legnose, che possono marcire rapidamente se il drenaggio non è ottimale. Inoltre, l’odore del caffè tende ad attirare insetti poco graditi.
Quando usare i fondi di caffè con cautela
È facile pensare che un prodotto naturale sia sempre benefico, ma anche in giardinaggio è questione di equilibrio. I fondi di caffè possono essere utili su piante acidofile come azalee, ortensie e rododendri, ma devono essere usati in piccole quantità e ben mescolati al terreno. Spesso un eccesso può creare croste compatte che impediscono all’acqua di penetrare. A volte si sottovaluta come anche un fertilizzante naturale vada dosato con cautela.
Prima di usarli, prova a chiederti: il terreno della pianta ama l’acidità? Resta umido a lungo? Se la risposta è sì, forse conviene evitare del tutto i fondi di caffè. Considera anche la stagione: in inverno il rischio di ristagno è maggiore e i fondi possono trattenere troppa umidità.
Per un giardino rigoglioso, meglio informarsi sulle esigenze di ogni pianta e scegliere il concime più adatto. Ogni terreno e ogni pianta hanno una storia diversa. In questo modo si evitano danni e si aiuta ogni specie a crescere al meglio.
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