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Turismo

Quest’isola greca è ancora fuori dalle rotte del turismo di massa: il paradiso ti aspetta

Quest’isola greca ancora fuori dalle rotte del turismo di massa è un paradiso tutto da scoprire. Spiagge incontaminate, borghi sospesi nel tempo e una quiete rara: ecco perché merita di entrare nella tua lista dei desideri.

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Scopri Anafi, l’isola greca fuori dalle rotte turistiche

Tra le tante meraviglie dell’Egeo, c’è un’isola che resta un piccolo segreto, al riparo dal turismo caotico delle mete più celebri. Un luogo dove il tempo sembra rallentare, dove la sabbia non conosce ancora il rumore dei beach club e i tramonti non hanno spettatori se non qualche pescatore. Si parla di Anafi, perla nascosta delle Cicladi, dove la semplicità diventa un lusso e il silenzio un bene prezioso.

Per chi sogna un’estate diversa, è il momento perfetto per mettere Anafi nella mappa. Meglio ancora se si parte senza un piano rigido, con la voglia di lasciarsi sorprendere da ogni dettaglio: un sentiero tra le erbe secche, un forno che sforna pane alle cinque del mattino, o una caletta che compare all’improvviso dopo una curva.


Perché Anafi è rimasta fuori dal turismo di massa

La prima cosa che colpisce arrivando ad Anafi è la totale assenza di strutture turistiche invasive. Nessun hotel a cinque piani, niente piscine a sfioro affollate di influencer. Qui le sistemazioni sono per lo più camere in affitto, case in pietra con le persiane azzurre e i gatti che dormono sui davanzali.


Non ci sono voli diretti: per raggiungerla bisogna prendere un traghetto da Santorini, spesso in orari improbabili. Ma è proprio questa scomodità a preservarne l’autenticità. Si dice che chi arriva ad Anafi non ci capiti mai per caso. E forse è vero.

Il paesaggio è secco, essenziale, luminosissimo. Non ci sono boschi o valli verdi: solo rocce dorate, fichi d’india e un cielo che non smette mai di brillare. La spiaggia di Roukounas, lunga e selvaggia, è perfetta per chi ama la natura allo stato puro. Nessuna ombra artificiale, solo alberi sotto cui trovare riparo e acqua portata nello zaino.

Chi ama camminare troverà in Anafi un piccolo paradiso escursionistico. I sentieri antichi collegano le spiagge, i monasteri e i punti panoramici. Salendo fino a Kalamos, la roccia monolitica che domina l’isola, lo sguardo spazia su tutto l’Egeo. Un’esperienza che lascia senza parole, più di qualsiasi selfie.


Le esperienze più autentiche da vivere sull’isola

Anafi non si visita, si vive. Non nel senso classico del “visitare” con tappe prestabilite e foto da collezionare. Qui ogni giornata prende la forma di quello che accade: il canto di un gallo all’alba, una luce che filtra tra le tende, il vento che cambia direzione.

  • Colazioni sotto la pergola con yogurt denso, miele profumato e pane che sa ancora di forno a legna.
  • Bagni solitari in calette semi-deserte, dove l’acqua è così chiara da sembrare vetro.
  • Tramonti silenziosi, spesso condivisi con qualche capra curiosa sul sentiero.
  • Tzatziki e ouzo serviti con sorrisi lenti, senza fretta e senza luci al neon.

C’è qualcosa di antico in questa quotidianità che si ripete eppure non annoia mai. Forse perché tutto avviene a misura d’uomo, senza filtri, senza spettacolarizzazioni. Il barista che riconosce chi torna anche dopo anni. La signora che prepara i dolmades seduta in veranda, parlando a voce alta con la radio accesa. Il pescatore che appende il pesce appena preso, come fosse la cosa più naturale del mondo.


E poi ci sono quei momenti che restano. Come la processione notturna al Monastero di Zoodochos Pigi: una fila lenta di passi che salgono verso l’alto, tra le rocce e le stelle. Si cammina in silenzio, con solo il suono dei canti a fare compagnia. Nessuno guarda l’orologio. Non serve.

Quando andare ad Anafi e come organizzarsi

Il periodo migliore per scoprire Anafi va da maggio a settembre, quando il sole accarezza ogni angolo dell’isola e le giornate sembrano non finire mai. Ma per chi cerca quiete assoluta, ottobre regala una versione ancora più autentica, con spiagge vuote e silenzi che parlano.


  • Non serve prenotare con mesi di anticipo, ma conviene contattare le strutture direttamente: molti alloggi non sono presenti sulle grandi piattaforme e rispondono solo via telefono o email.
  • Meglio viaggiare leggeri: zaino in spalla, sandali resistenti, una felpa per la sera e tanto spazio per l’imprevisto.
  • Portare con sé libri, scarpe comode e una buona scorta di curiosità: ogni angolo di Anafi nasconde qualcosa, ma nulla si rivela a chi ha fretta.
  • Se possibile, includere una torcia e un caricatore solare: alcuni sentieri non sono illuminati e l’autosufficienza torna utile.

Non aspettarti concerti, locali alla moda o beach party con DJ set. Anafi non offre l’intrattenimento delle grandi mete, ma dona tempo. Tempo per ritrovarsi, per riscoprire quanto sia rigenerante annoiarsi un po’, per guardare il cielo senza scrollare nulla.

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Lasciare spazio a un luogo così nella propria vita non è una fuga dalla modernità, ma un ritorno al necessario. Un piccolo gesto di resistenza contro il rumore, una scelta fuori moda. E proprio per questo, profondamente sensata.

foto © stock.adobe