Dietro il frigorifero si annidano polvere, sporco e, spesso, piccole “sorprese” che possono mettere a rischio la tua salute e far aumentare i consumi energetici.

Chi si occupa delle pulizie domestiche sa bene quanto sia facile ignorare quello spazio angusto tra il muro e l’elettrodomestico. Ma basta spostarlo una volta per scoprire un piccolo universo dimenticato: lanuggine, residui di cibo, magari anche qualche oggetto caduto chissà quando. In quel punto della casa si crea un mix perfetto per attirare polvere, insetti e muffa. Eppure, ci si pensa raramente.
Per evitare accumuli dannosi e mantenere il frigorifero efficiente, meglio darsi una scadenza. Magari ogni sei mesi, con la scusa del cambio stagione, vale la pena dare un’occhiata. E se già si è in vena di pulizie, perché non approfittarne per sistemare anche i filtri, i cassetti interni e la guarnizione?
Perché dietro il frigo è così sporco (e pericoloso)
Il retro del frigorifero è uno di quei posti in casa che proprio non si considera, a meno che non si debba traslocare o fare grandi pulizie. Sta lì, silenzioso, incassato tra parete e mobilio, eppure è un vero e proprio magnete per la polvere. Si potrebbe pensare: “Tanto è nascosto, che male può fare?”. E invece, male ne fa eccome.
Le bobine del condensatore, quando si coprono di lanuggine e sporco, perdono efficienza. Il motore, per compensare, lavora più a lungo, scaldandosi di più e consumando più energia. Qualcuno ha calcolato che solo questo accumulo può pesare fino al 15% in più sulla bolletta. In pratica, si paga di più per un frigo che funziona peggio.
E non è solo una questione economica. Tra residui di cibo e umidità, quell’angolo buio diventa il posto ideale per formiche, blatte e pure muffe. Capita anche di trovare macchie d’acqua sotto al frigo: perdite minime, certo, ma che nel tempo possono rovinare il pavimento o far comparire un odore sgradevole che non si capisce mai da dove arrivi. Fino a quando, un giorno, si decide di spostarlo… e si scopre tutto il resto.
Come pulire correttamente dietro il frigo
Pulire il retro del frigorifero non è complicato, ma richiede un po’ di organizzazione. Prima di tutto, meglio scollegare l’apparecchio dalla corrente. In questo modo si evitano rischi elettrici e si permette al motore di raffreddarsi.
Ecco cosa serve:
- una spazzola morbida a manico lungo (ideale per le bobine)
- un aspirapolvere con bocchetta sottile
- un panno umido con acqua e aceto bianco o bicarbonato
- eventualmente, dei guanti per maneggiare polvere e sporcizia
Dopo averlo spostato con attenzione (aiutandosi con feltrini o tappetini antiscivolo se necessario), si può iniziare rimuovendo la polvere con l’aspirapolvere. Le bobine, spesso posizionate in basso o dietro il pannello posteriore, vanno spazzolate delicatamente per eliminare ogni residuo.
Infine, si può passare un panno umido per pulire il muro, il pavimento e le superfici del frigo. Attenzione anche ai cavi e alle prese: se presentano segni di usura o umidità, è meglio farli controllare da un tecnico.
Ogni quanto farlo e perché fa bene anche alla bolletta
Non serve esagerare con la frequenza: farlo ogni sei mesi è più che sufficiente per evitare guai e dare respiro al motore del frigo. È una di quelle operazioni semplici, ma che fanno davvero la differenza. Non tanto per pulire “per bene”, ma per far funzionare meglio tutto l’insieme.
In effetti, un frigorifero pulito non è solo più bello (anche se non si vede), ma è anche più efficiente. Il compressore lavora meno, si surriscalda meno, consuma meno. E tutto questo si traduce in bollette più leggere e meno rumori strani.
Senza contare che si evita il rischio di trasformare quel buco tra frigo e parete in una tana per insetti. O peggio ancora, in un angolo puzzolente. Vale la pena pensarci, ogni tanto.
E poi diciamolo: ogni occasione è buona per ritrovare qualcosa che si pensava perso. Una moneta, un magnete, persino un vecchio scontrino con una data che fa sorridere. Una piccola scoperta dentro una buona abitudine.
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