Un ramo spezzato di basilico sembra da buttare, e invece no: da quel pezzetto malconcio può nascere una piantina nuova, viva, profumata. La propagazione estiva del basilico è più semplice di quanto si pensi.

Quando le temperature salgono e il sole batte forte, il basilico tende a crescere in modo esuberante. Ma questo vigore può avere un effetto collaterale: steli troppo lunghi, che si spezzano al minimo tocco. E se invece di buttarli via si desse loro una seconda possibilità? Basta un barattolo, un po’ d’acqua e un pizzico di pazienza.
Vale la pena provare, soprattutto se si ama circondarsi di verde senza spendere un centesimo in più. A volte capita durante una semplice annaffiatura: si piega uno stelo senza volerlo, e il gioco è fatto. Un taglio netto, una tazza sul davanzale e si apre un piccolo esperimento botanico. Non serve avere il pollice verde, solo un occhio attento e la voglia di vedere cosa succede.
Come fare la propagazione del basilico partendo da un ramo spezzato
Per chi non ha mai provato, il processo può sembrare un po’ magico. E in effetti lo è. È sorprendente vedere come una pianta così semplice riesca a rigenerarsi quasi per istinto. Il basilico si propaga per talea, cioè facendo radicare un pezzetto di fusto in acqua.
Prima di tutto, si sceglie un rametto sano, lungo almeno 10-12 cm. Se il ramo si è spezzato in modo netto, tanto meglio: basterà eliminare le foglie basse e immergere il fusto in un contenitore trasparente pieno d’acqua, evitando che le foglie finiscano a mollo. Già dopo pochi giorni, si noteranno i primi segni: piccole radici bianche che spuntano dai nodi.
Meglio posizionare il contenitore in una zona luminosa ma non esposta al sole diretto. L’acqua va cambiata ogni due giorni per evitare ristagni o muffe. E no, non serve nessun fertilizzante in questa fase. È tutto molto più semplice di quanto si creda.
Una volta che le radici raggiungono i 3-4 cm, si può passare al trapianto in terra. E qui viene il bello: ogni piantina generata da talea sarà identica alla pianta madre. Stesso profumo, stesso sapore, stessa bellezza. Si dice che il basilico sia una pianta generosa, e questo metodo lo dimostra a pieno.
Perché propagare il basilico in estate conviene (e sorprende)
C’è un motivo se la propagazione del basilico in estate funziona meglio rispetto ad altri periodi dell’anno. Anzi, più di uno:
- Le giornate più lunghe favoriscono la fotosintesi e la crescita rapida
- Le alte temperature accelerano il radicamento
- L’aria calda riduce il rischio di marciume rispetto all’umidità invernale
- È più facile tenere i contenitori all’aperto, anche su un semplice davanzale
Inoltre, c’è una certa soddisfazione nel veder crescere una pianta “resuscitata”. Non è solo una questione pratica, ma anche un piccolo gesto di cura, che restituisce valore a ciò che sembrava perso. Un rametto caduto può diventare un regalo per un amico, una nuova pianta da tenere in cucina o l’inizio di un piccolo orto sul balcone.
Alcuni scelgono di usare la propagazione anche come metodo di potatura: si accorciano gli steli più lunghi e, invece di buttarli, li si fa radicare. In questo modo si ottiene una pianta madre più compatta e vigorosa, e tante piccole piantine sorelle.
Piccoli trucchi per far radicare il basilico più in fretta
Se ci si vuole dare una marcia in più, esistono alcuni accorgimenti semplici per rendere la propagazione del basilico ancora più efficace:
- Usare acqua a temperatura ambiente, meglio se decantata
- Tagliare il gambo in diagonale, con una forbice ben affilata
- Eliminare eventuali fiori o boccioli: consumano energia
- Coprire parzialmente il contenitore con pellicola, lasciando un’apertura: mantiene umidità stabile
C’è chi preferisce aggiungere un pezzetto di carbone attivo all’acqua per mantenerla pulita più a lungo. E chi invece punta sul riciclo totale, usando bicchieri di yogurt, vasetti di vetro, persino bottiglie tagliate a metà. Il bello è che non serve comprare nulla.
Con un po’ di cura, dopo tre settimane il basilico sarà pronto per essere trapiantato in un vaso più grande, o direttamente in terra se c’è spazio. Le radici si rafforzeranno in pochi giorni, e la nuova pianta inizierà a produrre foglie profumatissime, perfette per un pesto fatto in casa o per dare sapore a una semplice insalata di pomodori.
C’è qualcosa di profondamente gratificante nel trasformare uno scarto in risorsa. Un gesto minuscolo, quasi casuale, che regala risultati concreti. E fa venir voglia di provare lo stesso con altre piante aromatiche, dalla menta all’origano.
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