Menu Chiudi
Piante & fiori

Lavanda post-estate: taglio di pulizia e irrigazione minima per fioriture future

Dopo la fioritura estiva, la lavanda ha bisogno di un taglio netto: bastano 15-20 cm sopra la base legnosa e un’irrigazione minima, ogni 20 giorni circa, per favorire nuove fioriture nel 2025.

come curare la lavanda post-estate
Taglia la lavanda a 15-20 cm e irriga ogni 20 giorni

Quando il caldo afoso inizia a lasciare spazio a giornate più miti, è il momento perfetto per prendersi cura delle piante che hanno dato il meglio nei mesi estivi. Tra tutte, la lavanda è una delle più generose: col suo profumo inconfondibile e i fiori viola ha colorato balconi, terrazze e giardini. Ma ora va aiutata a prepararsi all’autunno.

Un piccolo gesto, come una potatura di pulizia, può fare la differenza. E no, non serve essere giardinieri esperti. Con qualche semplice indicazione e un po’ di attenzione, anche chi ha il pollice non proprio verde può assicurare a questa pianta una ripresa vigorosa la prossima stagione. Testata su balconi assolati e in vasi profondi almeno 30 cm, questa pratica si è dimostrata efficace nel garantire piante più compatte, sane e ricche di fiori l’anno successivo.


Quando e come tagliare la lavanda dopo l’estate

C’è un momento ideale per intervenire: tra fine agosto e metà settembre, quando la fioritura è ormai conclusa e i rami iniziano a perdere vigore. L’obiettivo? Stimolare la pianta a concentrare le energie sulle radici, piuttosto che mantenere steli secchi e spogli.


Il taglio non va fatto a caso: bisogna lasciare almeno 15 cm sopra la parte legnosa del ramo. Se si taglia troppo in basso, la pianta potrebbe non emettere più nuovi germogli. Se invece si lascia troppo, si rischia di avere una lavanda “spennacchiata”, con fusti lunghi e spogli.

Meglio usare cesoie ben affilate, pulite con alcool per evitare trasmissioni di malattie. In pochi minuti si può rinnovare completamente l’aspetto della pianta, che apparirà subito più ordinata.

E in fondo, chi non ha mai provato soddisfazione a vedere una pianta rifiorire proprio grazie a un piccolo intervento manuale?


Perché serve meno acqua dopo il taglio

Una volta accorciata, la lavanda non ha più bisogno di irrigazioni frequenti. È una pianta rustica, amante del secco, e troppa acqua potrebbe causare marciumi. Soprattutto se coltivata in vaso, è importante lasciare asciugare completamente il terreno tra un’annaffiatura e l’altra.

In genere, una bagnatura ogni 20 giorni è più che sufficiente nei mesi di settembre e ottobre. Se il clima è particolarmente piovoso, si può anche sospendere del tutto l’irrigazione.


Come si suol dire, “meglio poco che troppo”: un eccesso d’amore sotto forma d’acqua è tra i motivi più comuni di fallimento nella coltivazione della lavanda.

Occorrente per la potatura e la cura autunnale

Non serve un arsenale da giardiniere, ma pochi strumenti selezionati possono facilitare il lavoro:


  • Cesoie da potatura affilate
  • Alcool per disinfettare le lame
  • Guanti da giardinaggio (soprattutto se si è sensibili agli oli essenziali della lavanda)
  • Spruzzino per eventuali pulizie leggere
  • Pacciamatura (opzionale, ma utile contro le erbe infestanti e per trattenere l’umidità)

Passi rapidi per il taglio di pulizia

Bastano pochi passaggi per assicurare un taglio efficace:

  1. Osservare i rami e identificare quelli secchi o sfioriti.
  2. Tagliare ogni ramo a circa 15-20 cm sopra la base legnosa.
  3. Eliminare eventuali foglie secche o sporco attorno alla base della pianta.
  4. Disinfettare le cesoie tra una pianta e l’altra.
  5. Annaffiare leggermente solo se il terreno è completamente secco.

Errori comuni da evitare

A volte si sbaglia per eccesso di zelo. Ecco cosa è meglio non fare:

  • Tagliare troppo in basso: se si va nella parte legnosa, la pianta può morire.
  • Irrigare troppo spesso: rischio di marciumi radicali.
  • Lasciare fiori secchi troppo a lungo: rubano energia alla pianta.
  • Non disinfettare gli attrezzi: possibili infezioni fungine.
  • Non osservare il meteo: dopo abbondanti piogge, è inutile irrigare.

Dove e quando coltivare la lavanda per risultati migliori

Per chi vuole aggiungere nuova lavanda al proprio giardino, l’autunno è un buon momento per il trapianto. Le radici hanno tempo per stabilizzarsi prima del freddo intenso. Meglio scegliere una zona ben esposta al sole, con terreno drenante.

Anche in vaso si può procedere al rinvaso, usando contenitori profondi almeno 30 cm e aggiungendo uno strato di ghiaia sul fondo. Questo favorisce il drenaggio ed evita ristagni, pericolosi nemici della lavanda.

Un piccolo aneddoto? Una pianta rinvasata a settembre in un balcone esposto a sud ha prodotto una nuova fioritura già a maggio, con steli vigorosi e profumatissimi.

Manutenzione nei mesi successivi

Tra novembre e marzo, la lavanda va lasciata a riposo. Basta controllare che il terreno non sia fradicio e rimuovere eventuali foglie secche.

Non servono fertilizzanti in questa fase: meglio aspettare l’inizio della primavera per fornire un po’ di concime leggero. A marzo si potrà poi eseguire una seconda potatura di formazione, più leggera, per dare alla pianta una forma compatta e ordinata.

Curare la lavanda in modo corretto è come stringere un patto con la natura: se si rispettano i suoi tempi, lei restituisce generosamente colori e profumi che fanno bene all’anima.

lavanda post-estate taglio di pulizia e irrigazione

Prenderti cura della lavanda in autunno è il primo passo. Osservala, ascoltala, regolati sul clima e sui suoi ritmi. In cambio, lei saprà regalarti ancora una volta una fioritura generosa e un profumo che sa di sole, anche nei giorni grigi.

foto © stock.adobe

Articoli Correlati