Hai notato che la tua Sansevieria marcia alla base? Niente panico: anche in questo caso, le foglie possono diventare nuove piantine sane. Basta sapere come intervenire.

Quando si parla di lingua di suocera (altro nome della Sansevieria), si pensa subito a una pianta robusta e semplice da gestire. Eppure, capita anche a lei di soffrire. Un’irrigazione eccessiva, un terriccio che trattiene troppa umidità, una posizione poco arieggiata: bastano pochi errori per vedere comparire quella classica macchia scura alla base. Ma non tutto è perduto. Al contrario: è proprio in questi momenti che può nascere qualcosa di nuovo.
Se si vogliono salvare le foglie di Sansevieria marcia, meglio agire subito. Già ora, osservando con attenzione la pianta, si può capire quali parti possono essere recuperate e quali no. A volte, ciò che sembra danneggiato è in realtà ancora vitale. Vale la pena provare.
Come recuperare le foglie sane da una Sansevieria marcia
Quando la base inizia a diventare molle e scura, la prima reazione spesso è di scoraggiamento. Ma se la parte alta delle foglie appare ancora soda e verde, si è in tempo per fare qualcosa. Il segreto è intervenire prima che il marciume si estenda.
Si comincia tagliando via la zona compromessa. Un taglio netto, obliquo, fatto con forbici disinfettate: questo aiuta a prevenire ulteriori infezioni e favorisce una nuova crescita. Alcuni usano anche la cenere naturale sulla parte recisa: un vecchio trucco che sembra funzionare bene per asciugare e proteggere la ferita.
Una volta tagliate, le foglie devono riposare per qualche giorno in un luogo asciutto e ben ventilato. Nessuna fretta: è fondamentale che la base si asciughi completamente. È curioso notare quanto questo passaggio, spesso sottovalutato, sia determinante per la riuscita della propagazione. Se si prova a saltarlo, l’umidità residua potrebbe far ricomparire il problema.
Dopo l’asciugatura, si può decidere se mettere le foglie in acqua o direttamente in terra. Ma la fase di radicazione è sempre la stessa: pazienza, luce e pulizia.
Propagare la Sansevieria in acqua: un metodo semplice e sorprendente
Tra le tecniche più utilizzate, la propagazione in acqua della Sansevieria è una delle più efficaci. Basta un barattolo trasparente, qualche centimetro d’acqua e un po’ di attenzione. Nulla di complicato, ma ogni dettaglio conta.
- L’acqua deve coprire solo 1-2 cm della base: troppo liquido potrebbe farla marcire di nuovo.
- È meglio cambiare l’acqua ogni due giorni: così si evitano alghe e batteri.
- Le foglie vanno posizionate in un ambiente luminoso, ma senza sole diretto.
- Dopo 2-3 settimane si dovrebbero vedere le prime radici, ma è normale che alcune foglie ci mettano di più.
C’è chi dice che alcune varietà di Sansevieria reagiscono meglio di altre, ma in realtà molto dipende dalle condizioni ambientali. L’umidità, la temperatura, perfino il tipo di acqua utilizzata: ogni fattore può fare la differenza.
Quando le radici sono abbastanza lunghe (intorno ai 3-4 cm), si può passare alla fase successiva: il trapianto.
Trapiantare le nuove piantine di Sansevieria
Il passaggio dalla propagazione in acqua al vaso richiede qualche attenzione. Non basta infilare la foglia nel terreno e sperare per il meglio. C’è una piccola preparazione da fare.
Prima di tutto, dopo aver tolto le foglie dall’acqua, bisogna lasciarle asciugare per un paio di giorni. Questo serve a evitare uno shock da umidità e ridurre il rischio di marciume una volta nel terreno.
Il vaso scelto deve avere fori di drenaggio e un terriccio molto leggero. Un mix ideale? Sabbia, torba e perlite: così l’acqua non ristagna. Alcuni consigliano di aggiungere anche un po’ di carbone vegetale, utile per assorbire l’umidità in eccesso.
Le foglie vanno interrate per un paio di centimetri, senza forzare. Da quel momento, è bene non annaffiare troppo: solo quando il terreno è completamente asciutto. E attenzione alla luce: molta, ma mai diretta troppo a lungo.
Chi ha già provato questo metodo, spesso racconta di una certa soddisfazione nel veder nascere nuove piantine proprio da quelle foglie che sembravano perdute. Non capita tutti i giorni di poter dare nuova vita a qualcosa che pareva ormai compromesso.
Un ultimo consiglio? Prevenire è meglio che curare
Il marciume nella Sansevieria si sviluppa quasi sempre per un eccesso d’acqua. Meglio quindi annaffiare meno, che troppo. Un terreno drenante, un vaso adatto e la giusta esposizione alla luce fanno la vera differenza.
Si crede che la Sansevieria sia indistruttibile. In parte è vero, ma anche le piante più forti hanno bisogno di attenzioni. E a volte, proprio quando sembrano sul punto di cedere, offrono le opportunità più sorprendenti.
Le foglie che oggi sembrano un problema possono diventare domani nuove piantine da regalare, scambiare o semplicemente godersi. Basta guardarle con occhi diversi e avere un pizzico di fiducia nella natura.
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