Verniciare i termosifoni in ghisa o alluminio è il metodo più efficace per farli sembrare nuovi, senza doverli sostituire o spendere una fortuna.

Vecchi termosifoni con lo smalto che si sfalda, angoli arrugginiti e quel colore giallognolo che li fa sembrare sempre sporchi. Succede spesso, soprattutto nelle case meno recenti. Ma quando l’impianto funziona alla perfezione e il calore arriva puntuale, perché cambiarli? È qui che entra in gioco una soluzione semplice e sorprendente: ridare vita ai termosifoni con una nuova mano di vernice.
Molti non ci pensano, ma anche il termosifone ha un impatto visivo. Non solo scalda: fa parte dell’arredamento, entra negli occhi ogni volta che si entra in una stanza. Se stona con il resto o appare trasandato, rovina tutto l’effetto. Per questo si crede sempre più che, prima di sostituirlo, valga la pena verniciare il termosifone e trasformarlo da elemento funzionale a dettaglio d’arredo.
Come verniciare i termosifoni in ghisa o alluminio senza errori
Quando si parla di termosifoni, i materiali fanno la differenza. Quelli in ghisa sono pesanti, resistenti e mantengono il calore più a lungo. Gli alluminio, invece, si scaldano in fretta ma si raffreddano altrettanto velocemente. Entrambi, però, possono essere verniciati con ottimi risultati, basta usare i prodotti giusti.
La prima regola? Non avere fretta. Meglio prendersi il tempo per fare le cose con cura. Prima ancora di pensare al colore, serve preparare bene la superficie. Il vecchio smalto va rimosso, la ruggine eliminata e la polvere tolta del tutto. Una spazzola metallica o della carta abrasiva fine aiutano a rendere liscia la superficie. Se il termosifone è molto rovinato, si consiglia di valutare anche una sabbiatura: non costa poco, è vero, ma i risultati sono impeccabili.
Poi c’è la scelta della pittura. Deve essere specifica per termosifoni, ovvero resistente al calore e capace di aderire bene al metallo. In commercio ne esistono diverse, alcune addirittura profumate. L’applicazione può essere fatta con pennello, rullo oppure con pistola a spruzzo. La scelta dipende dallo spazio a disposizione e dal livello di precisione che si vuole ottenere. La verniciatura a spruzzo garantisce un risultato più uniforme, ma va fatto con attenzione perché è facile sporcare tutto intorno.
Importante anche la protezione: mascherina antipolvere, teli di plastica per coprire mobili e pavimento, e se possibile, smontare il termosifone e lavorare in un luogo più adatto. Non è obbligatorio, ma aiuta. E in fase di asciugatura? Meglio non accendere l’impianto di riscaldamento per almeno 24 ore.
Verniciatura termosifoni: meglio a spruzzo o con pennello?
Una delle domande più comuni riguarda il metodo di applicazione. Meglio il classico pennello o la più moderna vernice spray? Ogni metodo ha i suoi pro e contro, dipende anche dal tipo di ambiente e dall’effetto che si vuole ottenere.
La verniciatura con pennello o rullo è più semplice da gestire, soprattutto se il termosifone è ancora fissato al muro. Permette di controllare meglio ogni passaggio e riduce il rischio di sporcare tutto. Certo, ci vuole più pazienza e attenzione nei dettagli, ma è una tecnica perfetta per chi cerca un restyling pulito e senza troppi strumenti.
La vernice a spruzzo, invece, è la scelta ideale per chi vuole un risultato liscio e professionale. L’applicazione è più rapida, ma richiede una buona preparazione dell’ambiente. Occorre proteggere bene pareti, mobili e pavimenti, perché anche una piccola distrazione può far finire vernice ovunque. Inoltre, bisogna dotarsi di una mascherina filtrante, perché le particelle volatili possono dare fastidio durante l’applicazione.
In ogni caso, non va dimenticato un aspetto fondamentale: il colore. Oggi non esistono più solo i classici bianco opaco o grigio metallizzato. Si trovano tonalità intense, pastello, oppure opache e vellutate. Alcuni scelgono colori in contrasto per dare un tocco di carattere alla stanza, altri preferiscono nuance neutre per non rischiare. Insomma, la scelta è ampia e personalizzabile.
Termosifoni in ghisa: quando conviene sabbiare prima di verniciare
Nel caso dei termosifoni in ghisa, un passaggio in più merita di essere considerato: la sabbiatura. Si tratta di un trattamento professionale che rimuove completamente ogni traccia di vecchia vernice e ossidazione. Riporta la ghisa al suo stato originale, pronta per ricevere la nuova mano di smalto.
La sabbiatura non è una pratica fai da te, richiede attrezzature specifiche e l’intervento di esperti. Ma è utile soprattutto se i termosifoni sono molto datati o se si desidera un risultato perfetto e duraturo. Il costo varia in base al numero di elementi, ma è bene sapere che può aggirarsi anche intorno ai 1000 euro per tutta la casa.
Nonostante il prezzo, molti la considerano una scelta intelligente. I termosifoni in ghisa, infatti, hanno un valore elevato, sia in termini di resa termica che di estetica. Verniciarli bene significa conservarli a lungo, aggiungendo valore all’intero ambiente.
Prima di decidere, conviene chiedere un preventivo personalizzato a un professionista, anche solo per valutare le opzioni e capire quanto si è disposti a investire.
Rinnovare i termosifoni con una mano di vernice è un intervento semplice, accessibile e sorprendentemente efficace. A volte basta davvero poco per trasformare un dettaglio dimenticato in un elemento che fa la differenza. E se si sceglie con cura colore, tecnica e materiali, anche il vecchio calorifero può diventare protagonista della stanza.
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