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L’errore che rovina le posate in lavastoviglie (e come evitarlo)

Usare la lavastoviglie per lavare le posate sembra la scelta più comoda e veloce. Eppure, un piccolo errore può compromettere per sempre la brillantezza dell’acciaio. Scopri qual è e come evitarlo in modo semplice.

come lavare le posate in lavastoviglie
Scopri l’errore più comune che rovina le posate in lavastoviglie e alcuni consigli pratici

Molti non se ne accorgono subito, ma c’è un dettaglio apparentemente banale che rischia di rovinare le posate già dopo pochi lavaggi. La causa? Un’abitudine errata che si ripete ogni volta che si carica la lavastoviglie.

Prima di tutto, vale la pena osservare le proprie posate dopo ogni ciclo: appaiono opache, con macchie strane o addirittura con piccole zone arrugginite? Se sì, qualcosa non va. Evitare questo danno è più facile di quanto si pensi, basta un piccolo accorgimento.


Posate rovinate in lavastoviglie: il gesto sbagliato che tutti fanno

Quando si mette mano alla lavastoviglie, il pensiero comune è che basti infilare tutto nel cestello e premere un tasto. Ma è proprio l’apparente semplicità del gesto a nascondere l’insidia più grande. Mischiare posate in acciaio con altre in alluminio o argento non è solo una piccola disattenzione: è il biglietto d’ingresso per una serie di problemi silenziosi.


Durante il ciclo ad alte temperature, l’acqua e i detersivi aggressivi attivano un fenomeno chiamato corrosione galvanica. Niente di complicato: quando metalli diversi si toccano in un ambiente umido e caldo, iniziano a reagire. L’acciaio perde lucentezza, l’argento si macchia in modo quasi indelebile, e l’alluminio si scurisce.

Si tende a dare la colpa al detersivo sbagliato o alla durezza dell’acqua, ma spesso è solo questione di come vengono sistemate le posate. Basta davvero poco per scatenare il processo.

C’è poi l’altra trappola: infilare troppe posate nel cestello. Quando stanno tutte appiccicate tra loro, il lavaggio diventa inefficace, l’acqua non passa bene e le superfici si graffiano. Risultato? Non solo macchie, ma anche quella fastidiosa patina opaca che toglie ogni eleganza alla tavola.


Come evitare che le posate si rovinino in lavastoviglie

Proteggere le posate in lavastoviglie non richiede soluzioni complicate, ma solo un po’ di attenzione a gesti spesso sottovalutati. Per esempio, mettere insieme acciaio inox e argento potrebbe sembrare innocuo, ma a lungo andare crea danni evidenti. Il motivo? Questi materiali reagiscono diversamente al calore e ai detergenti, generando piccole ma costanti alterazioni.

Conviene quindi separare le posate per materiale, evitando che entrino in contatto diretto. Anche la disposizione fa la sua parte: infilare le posate a caso, tutte ammassate, impedisce all’acqua di distribuirsi bene. Il risultato è una pulizia superficiale e un’usura precoce. Meglio alternare manici in su e in giù, lasciando un po’ di spazio tra una e l’altra. Ogni lavastoviglie ha le sue istruzioni, ma in generale vale la regola del buon senso.


Un aspetto che spesso sfugge è la scelta del programma: non serve sempre il ciclo più potente. Per i metalli più delicati, un lavaggio più corto e a bassa temperatura è più che sufficiente. E quando finisce il ciclo? Niente pigrizia: asciugare subito è il modo migliore per evitare macchie e aloni. L’acqua stagnante è la vera nemica.

Chi ha posate in argento o modelli decorati può valutare l’uso di appositi sacchetti protettivi. Può sembrare un eccesso, ma se si tiene a certi oggetti, è un piccolo investimento che fa la differenza. E un’occhiata ogni tanto ai filtri e ai bracci della lavastoviglie aiuta a mantenere tutto efficiente. Un gesto da due minuti che evita guai peggiori.


Quando conviene lavarle a mano (anche se c’è la lavastoviglie)

Sì, è vero che la lavastoviglie fa risparmiare tempo. Ma in certi casi, usare una spugna e un po’ di detersivo neutro è la scelta più intelligente. Specie quando si tratta di posate particolari, non standard, magari tramandate o acquistate con un certo valore affettivo.

Meglio lavarle a mano, ad esempio, se:

  • hanno manici in legno, madreperla o materiali sensibili al calore;
  • sono in argento vero, perché l’ossidazione è dietro l’angolo;
  • si tratta di coltelli pregiati, in cui il filo rischia di perdere precisione;
  • presentano decorazioni incollate o smalti che non tollerano l’acqua bollente.

In questi casi, il lavaggio manuale non è un passo indietro, ma una forma di cura. Anche perché, volendo, esistono soluzioni intermedie: detergenti più delicati, additivi anti-corrosione, o addirittura programmi specifici nelle lavastoviglie più moderne.

evita l’errore che rovina le posate in lavastoviglie

L’importante è osservare, adattarsi, non fare tutto a occhi chiusi. Un piccolo cambio di routine può allungare parecchio la vita delle posate. Alla fine, si tratta solo di riconoscere che non tutto ciò che va in lavastoviglie ci entra davvero senza conseguenze.

foto © stock.adobe

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